Comitato

Contro lo sgombero di due appartamenti presi in affitto da persone seguite dai servizi di salute mentale
Nasce a Sassari il Comitato A CASA MIA
Per il diritto all'abitare
Per servizi di salute mentale che valorizzino la dignità e le risorse personali degli utenti
Per politiche sanitarie e sociali che sostengano la vita autonoma delle persone sofferenti, anziane, disabili

Il Comitato A CASA MIA è stato promosso da ASARP ( Associazione sarda per la riforma psichiatrica), Fondazione Franca e Franco Basaglia, ARCI Sassari, Associazione Turritana 52, Banca Etica Sardegna, Forum salute mentale e hanno finora aderito numerose associazioni regionali e nazionali insieme a docenti universitari, operatori sanitari e sociali, consiglieri comunali. Per l’elenco completo delle adesioni e delle iniziative di A CASA MIA https://sites.google.com/site/comitatoacasamia/, il blog http://comitatoacasamia.blogspot.com e la pagina facebook comitatoacasamia
Questo il documento a cui si può aderire come associazione e come persone singole. Indicate, se aderire come associazione, il nome completo, la località in cui ha sede e l’indirizzo mail;
se aderite come persone, nome e cognome, attività ( anche la ricerca di un’occupazione è attività), residenza e indirizzo mail
inviatele a

Mercoledì 6 luglio, a Sassari, i carabinieri dei N.A.S. sono arrivati alle otto del mattino nei due appartamenti in cui vivevano cinque donne e quattro uomini con disturbo mentale e li hanno trasferiti, loro malgrado, in strutture sanitarie della ASL che si trovano all'interno dell'ex ospedale psichiatrico di Rizzeddu. Queste persone erano regolarmente seguite dal centro di salute mentale, che aveva sostenuto questo loro percorso di vita autonoma, ed erano assistiti, nella loro quotidianità, da una cooperativa sociale. Il contratto di affitto delle due abitazioni era stato stipulato, ed è pagato, dalle persone che vi hanno abitato per oltre un anno fino a qualche giorno fa, in accordo con i loro familiari e con gli amministratori di sostegno, che ne avevano informato il giudice tutelare.
Il magistrato ha disposto lo sgombero degli appartamenti sulla base di due elementi. Il primo è che la cooperativa titolare del contratto di assistenza fosse anche titolare del contratto di affitto, il che non è vero, come si può facilmente verificare. Il secondo elemento è di natura più valutativa, e consiste nel presupposto che le persone che soffrono di disturbi mentali possano vivere solamente in due situazioni: o in famiglia oppure in una struttura organizzata e gestita come tale. E poiché i due appartamenti non erano riconosciuti come strutture, il magistrato ha concluso che non potevano che essere strutture abusive.
Questa valutazione non tiene conto di alcuni fatti. Il primo: da tempo, in Italia e non solo, in salute mentale come anche nel campo dell’assistenza agli anziani e alle persone disabili, si sperimentano quelle che vengono chiamate “convivenze assistite”, in cui il servizio pubblico agisce da promotore e garante di progetti di vita autonoma con l’apporto di personale di assistenza. Questi progetti spesso non hanno vita facile, in salute mentale in particolare, dato che parte degli psichiatri stenta a uscire dall’orizzonte del manicomio e non è capace di costruire, o attivamente ostacola, percorsi di uscita dalla dipendenza, dall’invalidità, dall’esclusione. Questa lotta tra visioni diverse del disturbo mentale, della cura, dell’organizzazione dei servizi e delle politiche di salute mentale si svolge da più di quarant’anni sia in Italia che in Europa e in gran parte dei paesi democratici. Nessuna meraviglia quindi che si svolga anche a Sassari, e lo sgombero di qualche giorno fa ne è in fondo un episodio, peraltro emblematico: persone che avevano iniziato un percorso di autonomia e di inclusione sono state tolte dalla propria casa e riportate nell’area dell’ex manicomio, in strutture che ne riproducono i caratteri. Infine: nella nostra Regione e nella nostra città le politiche sanitarie e sociali attraversano una fase di forte arretramento, che colpisce in modo particolare il campo della salute mentale: nei servizi di diagnosi e cura tornano gli interventi di contenzione fisica dei ricoverati e di abuso di farmaci, si continua a destinare ingenti risorse per ricoveri senza speranza nelle cliniche private e negli istituti assistenziali, il lavoro dei servizi territoriali è sempre più in difficoltà.
Il comitato A CASA MIA, al quale aderiscono associazioni e persone, nasce per opporsi allo sgombero del 6 luglio, per stare vicino a quanti sono stati privati della propria casa con pesanti ricadute sulla loro condizione personale e mentale, per sostenere gli operatori della cooperativa e quelli del centro di salute mentale che hanno lavorato alla costruzione del progetto di convivenza che vorremmo riprendesse al più presto il suo percorso. Ma il Comitato vuole anche aprire un dibattito su tutto ciò che sta intorno alla questione dell’abitare delle persone con sofferenza mentale, delle persone anziane e con disabilità, attorno ai costi economici e sociali dell’istituzionalizzazione, e agli spazi che invece sono possibili di vita, socialità, dignità, diritti.

Sassari, 13 luglio 2011

A.B.C. Sardegna
Arci, Comitato provinciale di Sassari
Ass. Como Cheria
Ass. Enrico Berlinguer Sassari
Ass. Luigi Pintor
ASARP - Ass. Sarda per l'Attuazione della Riforma Psichiatrica
Turritana 52
Ass. Vivere Insieme
Banca Popolare Etica - Sardegna
Fondazione Franca e Franco Basaglia
Forum Sardo Salute Mentale
Forum Salute Mentale nazionale
Il Labirinto - Ass. per la tutela malattie mentali
Libera Università dei Genitori
MOS - Movimento Omosessuale Sardo
Noi Donne 2005
Coop. Soc. Pitzinnos
Società Internazionale di Psicologia Giuridica
UILDM Sassari - Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare
UFHa - Unione Famiglie Handicappati 
UNASAM - Unione delle associazioni per la salute mentale
URASaM Friuli Venezia Giulia –Unione Regionale delle Associazioni per la Salute Mentale della Regione Autonoma FVG
Luigi Laisceddu - familiare
Daniele Pulino - Dottorando Università di Sassari
Federico Zappino - Dottorando Università di Sassari
Antonio Sini - Fotografo
Antonello Sechi
Giampaolo Mameli - Consigliere comunale Sassari
Maria Grazia Giannichedda - Università di Sassari
Alessando Montisci - Dirigente Psichiatra ASL n. 8  Cagliari
Carlo Usai - Banca Etica Sassari
Sergio Scavio - Consigliere comunale Sassari
Isidoro Aiello -  Consigliere comunale Sassari
Esmeralda Ughi - Consigliere comunale Sassari
Anna Laura Pirisi - Fondazione Basaglia
Angelo Vargiu - Laborintus
Romina Deriu - Università di Sassari
Luigi Bua - Università di Sassari
Carlo Mura - coordinamento Asarp
Antonello Manca - vice direttore Caritas
Gianni Manca
Antonio Mannu - fotografo
Gisella Trincas
Luisa Ara - Dottoranda Università di Sassari
Giovanni Salis
Maria Cristina Falchi
Leonardo Boscani
Lina Ciampitti
Simone Campus - Consigliere comunale Sassari
Gregorio Salis - Psicologo
Maddalena Guisu
Lidia Scano - familiare
Chiara Veronese
Elisabetta Boglioli
Manuel Attanasio
Alessandra Pigliaru
Vittorio Vargiu
Claudia Cherchi
Stefania Frongia - Dottoranda Università di Sassari
Gisella Foddai
Laura Paoni
Giovannangela Pes
Maria Elena Lentinu
Camillo Tidore - Università di Sassari
Alberto Valenti
Paolo Madeddu
Sara Stangoni
Francesca Arcadu
Tamara Collu - Psicologa
Gianfranca Orunesu
Stefania Piredda
Daniele Sotgia
Claudia Cherchi
Valentina Angius
Antonio Bassu
Silvia Pilia
Alessandro Sanna
Giusy Calia
Cristina Sanna
Antonio Bassu
Valeria Bono
Natalia Tedde
Amantia Martinelli
Salvatore Palita
Sergio Pilia
Caterina Corbascio – Direttore ASL Asti - Nizza Monferrato
Grazia Brundu
Angela Vistarchi
Antonietta Mazzette - Università di Sassari
Patrizia Patrizi – Università di Sassari
Salvatore Lupinu - Dottorando Università di Sassari
Stefania Porcu - Dottoranda Università di Sassari
Laura Mureddu
Diana Pudda
Fausto Telleri - Università di Sassari
Valentina Boscolo
Caterina Arru - impiegata Università di Sassari
Maria Paola Curreli - Dirigente scolastico
Rosa Maria Meloni - Dottoranda Università di Sassari